I CARE: TRA CIELO E TERRA

Il 9 agosto 2011 siamo tornati a Sannicandro , dopo un’ esperienza trascorsa al campo- scuola. Non dimenticheremo mai quest’esperienza passata in uno dei borghi più belli d’Italia, immersi nel suo  magnifico scenario medievale.
A Bevagna, provincia di Perugia, siamo stati ospiti nel monastero delle agostiniane di S. Margherita, dove abbiamo trascorso le nostre giornate tra giochi, preghiere e catechesi. Le catechesi,  i momenti  più forti di questo campo, sono state  incentrate sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità, attraverso le quali la persona umana si costruisce con un nuovo modo di interpretare tutte le cose.
Per  vivere ancora con forte intensità la fede, ci siamo recati all’Eremo delle Carceri che sorge a circa 5 km da Assisi. Qui,  immersi nella natura, S. Francesco ed  i suoi compagni  si rinchiudevano nella Solitudine e nel Silenzio per dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera.  Anche noi abbiamo cercato di imitare S. Francesco, facendo una “mistica” passeggiata nel bosco con frequenti  soste nelle grotte naturali e nelle piccole cappelle per meditare in silenzio.
La messa della Domenica l’abbiamo passata a Barbiana, un piccolo e sperduto paesino di montagna del comune di Vicchio, in Mugello. Qui siamo stati affascinati dalla figura del priore della chiesetta, don Lorenzo Milani. Abbiamo conosciuto i suoi ex alunni  che ci raccontavano del  coraggio che il priore ha avuto  per affrontare le controversie, le sue scelte nette, il suo linguaggio preciso, il suo andare contro tutto e tutti, spesso non compreso dalla  Chiesa, denunciando ogni orrore della politica, come il sistema scolastico che favoriva  solo l’istruzione delle classi più ricche. Per lui, la scuola fu lo strumento per  dare la parola ai poveri, perché  diventassero più liberi e per difendersi meglio. Adottò il motto “I CARE”, letteralmente  “m’importa”, “ho a cuore”. Appunto, lui insisteva sull’impegno dell’uomo che affrontava  la realtà a testa  alta.
Nelle ultime catechesi abbiamo affrontato il tema della “carità”, cioè l’amore disinteressato nei confronti dell’altro. Una scelta libera  non per fare ciò che si vuole, ma per fare ciò che si deve ed è giusto fare, dedicandosi al bene comune.
C’è chi di noi riesce a mettersi  a disposizione degli altri e chi ancora non si sente chiamato. Ognuno di noi ha il suo tempo, non sprechiamolo standocene in poltrona, ma usiamolo come strumento per capire quello a cui siamo chiamati a fare nella vita.
Questa è stata la nostra esperienza, vissuta con tutta l’anima senza mai lamentarci di essere stanchi. Ora bisogna metterla in pratica anche a Sannicandro.
Speriamo che leggendo questo articolo nasca anche in voi lettori il desiderio di fare un’esperienza come la nostra.

Grazie
Gerta- Una  giovane della parrocchia

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