Cantiere di pace a Sannicandro di Bari

Lo scorso 21 febbraio le comunità di Sannicandro di Bari hanno accolto due delegati intervenuti all’incontro “mediterraneo frontiera di pace” con i vescovi provenienti dai paesi del mediterraneo. Bari si è trasformata in un cantiere di pace, dove il dialogo,  l’ascolto sinodale e il discernimento comunitario sono diventati l’inizio di un percorso comune per le chiese del mediterraneo. Affinché questo “grande lago di Tiberiade”, come è stato definito il mare Mediterraneo da Giorgio La Pira, possa diventare una frontiera di pace e torni ad essere un mare di fraternità, culla delle civiltà ma anche  luogo di accoglienza e teatro di dialogo.

La celebrazione eucaristica, avvenuta presso la parrocchia S.M. Assunta è stata presieduta dall’arcivescovo della Chiesa cattolica di Maribor in slovenia Alojzij Cvikl e concelebrata dal vescovo di Almeria (Spagna), Mons. D.  Adolfo González Montes. La comunità ha successivamente presentato brevemente il territorio Sannicandrese ai delegati, iniziando l’incontro con le parole di Paolo VI “La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa colloquio”. I delegati, a conclusione della serata, hanno testimoniato ciò che vivono nel loro territorio, raccontando alcuni aneddoti personali, della propria diocesi e lo stato del loro territorio. L’arcivescovo sloveno ha evidenziato quanto secondo lui è importante l’incontro: con le famiglie, con i giovani e le istituzioni. Il secondo, invece, vescovo spagnolo, ha mostrato le preoccupazioni per la vita delle parrocchie nella propria diocesi, per la presenza di pochi sacerdoti e per la mancanza di strutture ecclesiali, quali il seminario. Inoltre, ha parlato della pluritalità delle culture presenti nel suo territorio dovute all’immigrazione.

L’evento si è concluso a Bari, con l’intervento di Papa Francesco e la celebrazione dell’eucarestia presieduta dallo stesso. Papa Francesco ha definito Bari capitale dell’unità e ha denunciato i comportamenti ipocriti di chi parla di pace nelle conferenze internazionali e poi vende le armi ai paesi in guerra. Ha descritto come sia difficile essere-diventare cristiani, cioè vivere nelle Beatitudini: fare del bene a chi ci odia.  Ha detto che, che non si accettano scuse riguardo l’amore verso tutti e che l’unico estremismo cristiano lecito è proprio l’estremismo dell’amore.

“Il mediterraneo, questo mare obbliga i popoli e le culture che vi si affacciano a una costante prossimità, invitandoli a fare memoria di ciò che li accomuna e a rammentare che solo vivendo nella concordia possono godere delle opportunità che questa regione offre dal punto di vista delle risorse, della bellezza del territorio, delle varie tradizioni umane”

Papa Francesco – 23 Febbraio 2020

A Bari nasce l’occasione preziosa di collaborazione e comunione che rende la Chiesa segno vivo di speranza. Un seme di pace e di fraternità che genera percorsi di riconciliazione in un clima che induce a chiusure e diffidenze che alimentano la cultura dell’indifferenza e dello scarto.

#MediterraneoFrontieraDiPace

#Bari2020


Puoi vedere altre foto del 23 Febbraio con papa Francesco a Bari dal sito della diocesi clicca qui

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