Le comunità parrocchiali promuovono la #Solidarietà

La solidarietà è stato il tema scelto sul quale riflettere dai giovani delle comunità parrocchiali. Promosso in diversi modi in occasione del percorso proposto dalla diocesi “Annunci di Vita Piena”. Lo scopo di queste iniziative è quello di riuscire, con la sinodalità tra le diverse generazioni, a favorire ed accompagnare il  protagonismo giovanile e la testimonianza di adulti nella fede.

La serata del 9 maggio, in occasione della festa dell’Europa, nel castello normanno svevo di Sannicandro un incontro dal titolo “Quale Via per l’Europa?”. Al centro del confronto l’Europa, quale luogo privilegiato per la costruzione di speranze comuni, percorsi di pace e promozione umana. Il diac.Tommaso Cozzi, direttore Ufficio Pastorale e Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bari-Bitonto, apre la serata con le parole di Paolo VI: vedere nella politica la più alta forma di carità se vissuta come servizio  e non come una ricerca di potere. Ha illustrato il processo sociale che ha portato alla costituzione della comunità europea con il Cristianesimo che ha disegnato il continente con il suo contributo di spiritualità, cultura e arte. Non è mancato il riferimento al principio di solidarietà della dottrina sociale della Chiesa, in cui questa diventa il paradigma della responsabilità comunitaria. Un’Europa solidale capace di mettere al centro dei propri programmi la persona umana rispettando così ciò che i padri fondatori vollero proporre alle popolazioni duramente provate da due guerre che si erano succedute a distanza ravvicinata. Il prof. Ugo Villani, presidente del consiglio scientifico dell’Istituto Toniolo, professore emerito di diritto internazionale dell’Università Aldo Moro di Bari, ha proposto di «recuperare le radici più profonde del progetto europeo, i suoi valori, come la solidarietà tra Stati, tra popoli e generazioni» facendo riferimento al discorso di Papa Francesco in occasione del conferimento per il Premio Carlo Magno nel maggio 2016.

“Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia.”

discorso di Papa Francesco in occasione del conferimento per il Premio Carlo Magno nel maggio 2016

Per la giornata del 17 maggio i giovani e i giovanissimi delle parrocchie S.M. Assunta e S. MM del Carmine, hanno proposto una serie di eventi che hanno concluso il percorso vicariale sempre all’insegna della solidarietà. La mattina in collaborazione con la Caritas Diocesana di Bari Bitonto con gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco – Manzoni si sono susseguiti dei laboratori dal titolo “Viabilità di Servizio”.

Nel pomeriggio, presso piazza don Nicolino Guglielmi, nella vicinanze della sede della Caritas cittadina, giochi per strada in collaborazione Real Sannicandro e Asd Football Sannicandro. Un’animazione tra le strade, proprio come facevano i primi cristiani chiamati per questo “quelli della via”, con momenti di annuncio riflettendo sulla parabola del Buon Samaritano. Farsi prossimi in modo disinteressato raggiungendo l’altro nelle periferie, vivendo la solidarietà per strada nel proprio quotidiano, e riflettendo sulla domanda “Io a chi mi faccio prossimo?”.

Per concludere la serata balli eseguiti dagli studenti della scuola di ballo Diablo Dance Accademy, calderoni come da tradizione sannicandresi e musica proposta dal DJ Nicola Dragone.

“La pastorale giovanile ha bisogno di acquisire un’altra flessibilità e invitare i giovani ad avvenimenti che ogni tanto offrano loro un luogo dove non solo ricevano una formazione, ma che permetta loro anche di condividere la vita, festeggiare, cantare, ascoltare testimonianze concrete e sperimentare l’incontro comunitario con il Dio vivente” –

(Cristus Vivit – 204)

Molti gli adulti della comunità Sannicandrese si sono resi disponibili ad allestire e preparare le tradizionali fave e ceci. In contemporanea foto testimonianze di due sacerdoti che per Sannicandro sono state  punti di riferimento nella fede ma soprattutto nella vita di giovani e adulti: don Tommaso Mariani e don Nicolino Guglielmi.

“Non lasciamoci portare fuori strada né dai giovani che pensano che gli adulti siano un passato che non conta più, che è già superato, né dagli adulti che credono di sapere sempre come dovrebbero comportarsi i giovani. Piuttosto, saliamo tutti sulla stessa canoa e insieme cerchiamo un mondo migliore, sotto l’impulso sempre nuovo dello Spirito Santo”

 (Cristus Vivit -201)

Un ringraziamento va ai i ragazzi che hanno donato il loro sorriso;  i giovani, gli adulti e i non più giovani che hanno prestato il loro servizio e il loro tempo; tutte le associazioni già precedentemente indicate che si sono impegnate con le proprie capacità e competenze. Un ringraziamento all’amministrazione comunale di Sannicandro che oltre a concedere gratuitamente i luoghi dedicati alle diverse attività si è resa presente e partecipativa alle iniziative. Tutti con il gioco, la musica e le testimonianze a favore di un’accoglienza intergenerazionale che ci insegna, nella quotidianità, il vivere nella diversità.

“I giovani nelle strade. Sono giovani che vogliono essere protagonisti del cambiamento. Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non guardate la vita “dal balcone”, ponetevi dentro di essa. Gesù non è rimasto sul balcone, si è messo dentro; non guardate la vita “dal balcone”, entrate in essa come ha fatto Gesù». Ma soprattutto, in un modo o nell’altro, lottate per il bene comune, siate servitori dei poveri, siate protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio, capaci di resistere alle patologie dell’individualismo consumista e superficiale.” .

(Cristus Vivit 174)

I giovani delle parrocchie

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