Introduzione Ringraziamenti Passione Itinerante 2014

Buonasera a tutti e ben trovati!

Per il secondo anno, ci apprestiamo a vivere la Passione Itinerante, un suggestivo percorso per le strade della nostra cittadina, che rievoca il reale e ben più faticoso cammino compiuto da Gesù verso il Calvario e la Resurrezione.

Il tema che caratterizza la Passione itinerante di quest’anno è quello delle periferie, intese come luoghi geografici ed esistenziali dove, pur nella difficoltà e nel disagio dell’uomo, la grazia di Dio opera e salva. Come scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2014, “Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà”.

Ci faremo condurre in questo percorso dal magistero di Papa Francesco: sono sue infatti le parole che leggeremo a commento di ogni scena, tratte dai discorsi, dalle omelie e dall’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium del Santo Padre. Le sentiamo rivolte innanzitutto a noi stessi: cogliamo l’invito del Santo Padre ad essere “Chiesa in uscita”: una Chiesa che, anche a costo di rivelarsi imperfetta perché accidentata, sceglie di andare sulle strade del mondo, alla ricerca di volti da incontrare, del prossimo in cui riconoscere il Risorto. È questo un invito che ci interpella profondamente da uomini e da credenti e che sentiamo di offrire a tutti e a ciascuno: nessuno si senta escluso dal richiamo alla conversione efficacemente predicato e autenticamente testimoniato da Papa Francesco medesimo. Leggiamo le sue parole non come il puntare il dito di chi critica ma non costruisce, di chi ammonisce e poi delega a qualcun altro il cambiamento: ci sembra che il Santo Padre parli proprio a noi, chiedendo a noi di essere già ora, già qui, profeti di speranza, promotori dell’umano, scopritori del bene che fiorisce sotto i nostri occhi sfiduciati. Viviamo questo percorso affidando a Dio le sofferenze e le attese di tutti i cittadini di Sannicandro: tutte le avvolgiamo in un fraterno abbraccio e tutte le poniamo ai piedi del Signore che, all’alba di una notte lunga, le illumina con la Gioia della Resurrezione.

Prima di cominciare, permetteteci di dire alcuni GRAZIE. Lo facciamo adesso, perché anche quest’anno concluderemo il nostro percorso in silenzio, custodendo nel cuore quanto abbiamo visto rappresentato, ma che realmente è accaduto, e di cui abbiamo fatto memoria i giorni scorsi.

Il nostro primo grazie è per il nostro Parroco Don Nicola, che ha creduto in questa iniziativa che per noi ha un forte valore pastorale: anche qui, anche così, siamo Chiesa.

Grazie all’Amministrazione comunale e al GAL Conca Barese che ci hanno concesso il loro patrocinio. In particolare, ringraziamo il Sindaco dott. Vito Novielli per la disponibilità che ha mostrato.

Ringraziamo il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Don Bosco – Manzoni e il gestore del Toronto’s Park per averci concesso l’utilizzo delle strutture per la messa in scena della Passione Itinerante.

Tutti i GRAZIE del mondo non basteranno per restituire quanto ci è stato donato dalle tantissime persone che si sono rese GRATUITAMENTE disponibili per:

l’allestimento scenico: grazie in particolare al fioraio Paradiso;

i costumi: un grande grazie a Tamara Soriano, Gianfranco Cianciotta, Santa Desimini e il Gruppo Amici di Adelfia;

la squadra che ha curato l’allestimento tecnico: grazie a Vito Lo Rè, che l’ha coordinata e all’Associazione “Rise Up”, a Marco Napoletano, Giuseppe D’Acciò, Piero Anaclerio.

Grazie a tutte le persone che non abbiamo nominato e che, con il loro entusiasmo, hanno contribuito a realizzare tutto questo. Grazie a tutte le famiglie che si sono “mobilitate” – grandi e piccini – perché si potesse andare in scena e che ci hanno aperto anche le porte di casa. Grazie a chi, attraverso questa esperienza abbiamo potuto incontrare per la prima volta: le nostre strade si sono incrociate… ora non perdiamoci di vista! 🙂

Grazie davvero a tutti, ma proprio tutti.

Ed ora, con il cuore colmo di emozione, apprestiamoci a rivivere “il Vangelo della vita che vince la morte”.

 

 

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